
La cucina asiatica e le tradizioni vegane
La cultura culinaria asiatica racchiude in sé tantissime ricette sia vegane che vegetariane. Per la realizzazione di questi
Scopriamo le caratteristiche peculiari e gli abbinamenti migliori di alcuni tra i migliori sake del mondo
L’Italia è il secondo importatore di sake in Europa, e ormai si può dire che sia passato da novità ‘esotica’ a stabile richiesta di un panel sempre più ampio di consumatori. E siccome agli italiani piace bere bene la richiesta da parte del mercato si orienta sempre più alla ricerca dei migliori sake disponibili, ricercando contemporaneamente informazioni su quali siano le caratteristiche dei migliori sake e le differenze tra le qualità da notare.
Uniontrade importa da sempre una ampia selezione di sake, molti dei quali presentati a fiere internazionali e italiane, alcuni premiati anche al Vinitaly 2019; anche la più famosa fiera del vino italiana, infatti, ha istituito dal 2018 un premio dedicato proprio ai migliori sake importati e presentati nel nostro paese.
Vediamo quali sono:
Il Namazake è aromatico, con buona acidità e sentori vivi; è un sake “nama”, e cioè “crudo”: saltando la fase di pastorizzazione, conserva sentori caseari, fruttati ed erbacei pungenti e intensi. Al palato è ben presente e risveglia sensazioni di sottobosco e frutta matura. Ottimo con i formaggi, carni affinate e funghi si accompagna bene anche con insalata di alghe, piatti a base di pesce bianco, antipasti e carni bianche. Si può accostare a formaggi e piatti grassi in quanto questo sake lascia infatti in bocca una piacevole sensazione di freschezza. Diversamente da tutti gli altri “nama”, questo può essere conservato al di fuori della catena del freddo in quanto Gekkeikan – il produttore – grazie alla sua capacità di effettuare una ultramicrofiltrazione, è stata l’azienda pioniera della distribuzione sul mercato del sake non pastorizzato.
Il sake Tairo è un sake koshu, ossia invecchiato. Colore dorato e dolce al palato questo sake è il risultato di oltre 16 anni di invecchiamento. Sono da apprezzare le note al naso di prugna, funghi e legno e la consistenza morbida in bocca con il sapore dolce di castagna, caramello, noci e mandorla. Questo sake si sposa bene con piatti dal sapore forte e con la cucina cinese. Ottimo come fine pasto, con il dessert o versato sul gelato. Taga è una cantina fondata nel 1711 con il nome di “Tairo sake company”.
Un sake Junmai, ovvero un sake ottenuto solo da acqua, riso e koji, ovvero senza l’aggiunta di alcol etilico. Da bere a tutto pasto, presenta profumi di arancia, burro, riso. Al palato è rotondo e armonico con note di riso fragrante, frutta matura e sottobosco. Certificato Kosher è perfetto tanto con primi, secondi e formaggi, quanto con i fritti e in generale a tutta la cucina asiatica. Nonostante il nome significhi “bellezza del sud” (“Nanbu Bi Jin”) questo sake è figlio dell’estremo nord del Giappone, nel Tohoku. “Nanbu” era l’antico nome di quella che oggi è IWATE, terra di montagne e agricoltori, dove il sake è al centro della tavola da secoli.
Questi sono solo tre dei nostri migliori sake oltre ai quali ovviamente ce ne sono molti altri, come il sake HORIN sempre di Gekkeikan, un sake Junmai Daijinjo (cioè la tipologia più pregiata di sake, i cui prodotti hanno sempre un perfetto equilibrio tra ginjo-ka, acidità e umami) premiato con la Grand Gold Medal 2006-2010 al World Wine Championship Award o i più recenti UTAKATA e BLACK&GOLD.
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