Sake

Il sake è la bevanda tradizionale del Sol Levante, contenente acqua e riso, amata in Giappone e ora anche in Italia riesce a conquistare i palati più esigenti.

Il sake è la bevanda tradizionale giapponese ottenuta dalla fermentazione del riso. Può essere usata in sostituzione del vino bianco. Il processo di fermentazione è molto simile a quello della birra.Gli ingredienti utilizzati sono riso, acqua, lievito e una muffa chiamata koji, che gli attribuisce il quinto gusto: l’umami.
Le sue origini non sono certe. Probabilmente è nato in Cina tra il 3000/4000 a.C., e non in Giappone, come si sarebbe portati a credere. La prima produzione del sake giapponese risale a circa 2/3000 anni fa.

La produzione di questa bevanda è stata notevolmente ridotta quando il governo vietò di produrla in casa. Ciò in quanto non era possibile tassare questo tipo di produzione. Il sake subì un altro duro colpo durante la seconda guerra mondiale. Venne infatti frenato l’uso del riso per produzioni alcoliche. Alcune aziende riuscirono a fare a meno dei chicchi di riso. Questo grazie all’ aggiunta di alcol puro e glucosio. La qualità però ne risentì. Dopo la guerra più di una fabbrica di sake è riuscita a riprendersi e la qualità di questa bevanda è aumentata. Oggi infatti l’ alcol giapponese è al suo apogeo insieme alla cucina giapponese. Negli ultimi anni è nata la Sake Sommelier Association. Essa è un vero e proprio punto di riferimento per i degustatori, professionisti ed appassionati di Sake al di fuori del Giappone.

Tipi di sake

Il sake, la bevanda alcolica giapponese, viene consumato proprio come un vino. É considerato infatti un vino di riso. Può essere gustato a diverse temperature, a seconda di tipologia di sake e gusto personale. In Giappone, è servito con una particolare cerimonia, come succede con il tè. Durante questa cerimonia viene riscaldato in una piccola bottiglia di terracotta o porcellana, tokkuri, e sorseggiato da una tazzina di porcellana, sakazuki.
Ne esistono diversi tipi e gradazione alcoliche. Essisi differenziano per aroma e aspetto.

Può essere servito caldo, freddo o temperatura ambiente. Per bere il sake caldo, la bevanda viene versata in un tokkuri di ceramica posto in un bagno di acqua calda. La versione fredda solitamente raggiunge i 10°C, mentre la temperatura ideale per quella calda è 50°C.

Il rito del sake

Il rito del sake è anche il cuore del matrimonio shintoista. Esso avviene dopo le promesse nuziali e prende il nome di San-San-Kudo. Consiste nella condivisione del sake tra gli sposi. Per questo rituale vengono utilizzate tre tazze di dimensioni crescenti. Si versa il sake nella prima tazza, ripetendo il movimento tre volte, e la coppia ne beve tre sorsi. Questo gesto si ripete per le tre tazze. La prima rappresenta il passato e la gratitudine nei confronti degli antenati, la seconda simboleggia il presente e la promessa di occuparsi l’uno dell’altra e la terza rappresenta il futuro, la fertilità e l’impegno verso le nuove generazioni. Spesso in questa cerimonia vengono coinvolti anche i genitori degli sposi e la persona che li ha fatti incontrare.

Un altro rito che prevede l’utilizzo del sake è lo Yu-no, rituale di fidanzamento diffuso tra le coppie che si sono conosciute tramite “omiai”. Una sorta di matrimonio combinato in cui i due sposi sono però liberi di decidere se proseguire o meno. Durante questa cerimonia i genitori degli sposi si incontrano e si scambiano i regali. Uno di questi è una botte di salice piangente contenente sake. Essa rappresenta il desiderio di un’unione serena e obbediente.

Il trend in Italia

In Italia, il sake è tra le bevande alcoliche più apprezzate, tanto che negli ultimi anni è diventata il secondo importatore in Europa per volume. Negli ultimi anni ha iniziato a fare davvero tendenza, al Vinitaly è stato istituito un premio dedicato solo a questa categoria, mentre aprono sempre più locali dedicati esclusivamente al sake. È ormai sempre più facile, insomma, provarne diverse tipologie e sperimentare sapori nuovi. Chissà che fra questi non ci sia una novità sorprendente di cui non potremo più fare a meno.

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