Scopriamo i dorayaki

I dolcetti più amati della tradizione giapponese

Sono la merenda preferita di Doraemon, il gatto protagonista di un noto cartone animato anni 80. I dorayaki sono forse il dolce più popolare e amato della pasticceria giapponese nel mondo. Molto simili ai pancake, sono perfetti per un pausa gustosa, per la colazione o la merenda. Tra i più ricercati spuntini da street food, sono amatissimi dai golosi di tutte le età. Tradizionalmente sono ripieni di crema di fagioli azuki e ricoperti di salsa dolce. Sono ottimi anche con la crema spalmabile alle nocciole.

Perfetti per un pausa gustosa, per la colazione o la merenda. Tra i più ricercati spuntini da street food, sono amatissimi dai golosi di tutte le età.

Alla loro popolarità, che ha superato da tempo i confini del Giappone, hanno contribuito la cultura pop e la grande diffusione dei cartoni animati nipponici nel mondo. Importante è anche l’anima di dolce universale e versatile, che si adatta benissimo a tutti i palati.

I dorayaki sono dolci della tradizione. Il nome loro è composto dalle parole ‘dora’, che significa ‘gong’, e ‘yaki’, che vuol dire cucinare. Indica in genere i cibi preparati sulla piastra. La leggenda che racconta la nascita di questo dolce la fa risalire al Giappone arcaico, e la lega proprio al gong. Lo strumento musicale era stato dimenticato da un samurai in fuga nella casa di un contadino in cui aveva trovato momentaneo rifugio. Sarebbe stato proprio quel contadino ad usare quel gong per creare la prima frittella. Leggenda a parte, si sa che di certo il dolce è molto antico. Nella ricetta originale era composto da un unico disco di pasta. A crearli nella forma in cui oggi li conosciamo, fu un pasticcere di Tokyo, Ueno Usagiya. Egli nel 1914 ebbe l’intuizione di assemblare insieme due frittelle. Creò così un goloso scrigno per la farcitura ricavata dai fagioli azuki.

I pancake giapponesi

Un impasto morbido e goloso

I dischetti che compongono il dorayaki, morbidi e un po’ spugnosi, sono tradizionalmente realizzati con kasutera. Il kasutera è noto come il ‘pan di spagna giapponese’. La sua prima versione sarebbe stata introdotta in terra d’oriente dai portoghesi all’epoca dei primi contatti commerciali. Si tratta di un impasto molto semplice. Dalla consistenza particolarmente morbida, spugnosa e compatta. Fatto con uova, zucchero, farina, miele. È importante mescolare bene. Nelle preparazioni per le torte si aggiunge un cucchiaino di mirin. Una sorta di sakè dolce. Per la realizzazione dei dorayaki, i dischi di kasutera vengono cotti in padella antiaderente prima da un lato e poi dall’altro lato, senza burro, e sono pronti per essere farciti con l’anko. Prepararli è facile e veloce. Si possono poi guarnire con zucchero a velo. Se preferite aggiungete il miele.

Un dolce versatile

Golose alternative alla marmellata di azuki

Sebbene quella con l’anko sia la versione più tradizionale e tuttora amata, uno dei segreti del successo dei dorayaki è senz’altro nella loro versatilità. La farcitura interna può essere realizzata in molte varianti. Una versione più moderna, ma molto diffusa, per rimanere ai più schietti sapori orientali, è sicuramente quella con la farcitura al tè matcha. Uno degli ingredienti della cucina nipponica più amato anche nel resto del mondo. Grazie al suo sapore particolare, che vira leggermente al dolce, e al suo colore brillante, il té matcha è un alimento molto utilizzato nelle preparazioni della pasticceria giapponese in generale. Per i dorayaki in particolare, l’abbinamento, molto amato, avviene con l’uso della crema aromatizzata al tè verde al posto della marmellata di azuki. Ma le deliziose frittelle dei dorayaki sono consumate ormai anche con farciture più universali. Come nelle versioni con cioccolato e crema di nocciole. Stanno spopolando anche i mini dorayaki alla nutella.

Preparare i dorayaki è molto semplice. Innanzitutto si deve ottenere un composto di uova, zucchero e miele. Si aggiunge quindi la farina, mescolando fino ad ottenere una pastella priva di grumi. Nel frattempo si deve realizzare una crema spumosa fatta di acqua e lievito. Questa va quindi aggiunta al composto. Il tutto deve riposare 30 minuti in frigorifero. Successivamente scaldate una padella. Cospargetela con olio di semi e aggiungete l’impasto. Fate cuocere a fuoco basso. Fate proseguire la cottura facendo dorare entrambi i lati. Una volta cotti sono pronti per essere tradizionalmente farciti e serviti a temperatura ambiente.

Alla ricetta originale si aggiungono numerose varianti, come quelle senza uova o senza glutine. Ciò permette a tutti di gustare questi buonissimi dolci giapponesi.

Per tutti i gusti

La farcitura della tradizione

Il cuore goloso del dolce è rappresentato tradizionalmente dall’anko, la marmellata di fagioli azuki. Gli azuki sono legumi coltivati solo in Oriente. La loro peculiarità è proprio il caratteristico sapore dolciastro. La marmellata che se ne ricava ha un colore rosso scuro. Il suo sapore è dolce, ma non troppo. È una crema spalmabile molto usata in diversi dolci tradizionali nipponici. Oltre che nei dorayaki, la composta di azuki si può trovare anche nei daifuku, nei taiyaki e nei mochi. Ed è il più diffuso ‘topping’ per accompagnare il gelato, oppure, come ogni altra marmellata, nei toast e nei panini dolci.

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