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La salsa di soia, a seconda della preparazione e degli ingredienti che possono essere aggiunti, sa essere molto varia per gusto e applicazioni. Esistono diverse tipologie di salsa, che insieme ai tanti modi di aromatizzarla, ne fanno un ingrediente molto versatile, non solo nella cucina giapponese. Molto più creativo di quanto si pensi!
Oltre alla salsa di soia classica, c’è la versione senza grano: il tamari giapponese. Adatta a una dieta gluten free, è anche poco salata e quindi indicata per chi soffre di pressione alta. Si presenta più scura e più densa, con un sapore più forte. Lo shiro shoyu, la salsa di soia bianca, ha caratteristiche opposte: chiarissima, con poca soia e tanto grano. Più delicata, viene utilizzata per aggiungere umami, senza coprire gli altri sapori.
Usando la salsa di soia come base, si possono creare nuove salse, semplicemente miscelandola con altri sapori.
La salsa teriyaki nasce così: si aggiungono mirin (sakè dolce giapponese) e zucchero. Il risultato è un salsa più dolce ed elaborata, che non va usata sul pesce crudo, ma per carne e pesce grigliati, come suggerisce il nome (“yaki” significa “cotto su griglia”). Va usata quindi per marinare, ma anche durante la cottura. Se, al contrario, si vuole ottenere un sapore più acido, si può ricorrere a soia e succo di limone: la salsa agrumata ponzu. E ancora, i più fantasiosi possono provare le salse di soia giapponesi abbinate a diversi aromi, anche molto particolari. Ecco alcuni esempi di tipologie di salsa fermentata: aromatizzata ai funghi, ai gamberetti, alle cinque spezie cinesi, con un aroma dolce dato dal brown sugar. Oppure, come si usa in Indonesia, si può pensare all’anice stellato o all’aglio in polvere. Rimane solo l’imbarazzo della scelta!
Vediamo di cosa si tratta:
La salsa di soia si sposa bene con diverse pietanze. Nella sua versione agrumata è perfetta per i piatti di carne alla griglia. Scopriamo insieme come utilizzare questa salsa fermentata tipica della cucina giapponese, ma molto adatta anche a ricette più occidentali.
4 petti d’anatra
25 g di foglie di tè nero
25 g di riso
3 cucchiai di zucchero di canna
1 cucchiaino e mezzo di aglio in polvere
1 cucchiaino e mezzo di cinque spezie cinesi
mezzo cucchiaio di sale grosso
salsa di soia ponzu
Prepara il condimento mescolando le spezie cinesi, l’aglio e il sale grosso in una ciotola. Nel frattempo incidi con un coltello l’anatra, senza danneggiare la pelle e spennella il condimento su entrambi i lati dei petti. Mescola quindi il tè, lo zucchero e il riso e chiudi il composto in un foglio di alluminio.
Successivamente prepara il barbecue a circa 180-230°C. Prima di grigliare i petti d’anatra, scottali in padella finchè la pelle non diventa dorata (circa 3 minuti). Quindi posa il cartoccio di alluminio sulla brace e colloca una bacinella d’acqua. Quando gli ingredienti nel cartoccio iniziano a fumare, sposta i petti d’anatra sulla griglia, sopra la vaschetta d’acqua, con la pelle verso l’alto. Copri il tutto con un coperchio. Se desideri una carne a media cottura, togli i petti dopo 8 minuti e lasciali riposare per circa 5 minuti. Servili poi con la salsa di soia ponzu.
Perchè limitarsi a cucinare con la salsa di soia solo sui piatti salati? Sa arricchire di gusto e rendere ancora più speciali anche i dolci.
In Giappone, come dessert, si può ordinare un budino di latte di soia, fragole o pesche in cubetti, utilizzando come condimento la salsa di soia! Ma si possono proporre anche abbinamenti più semplici, come ad esempio crema di cioccolato e salsa di soia. È il contrasto fra il sapore dolce dell’una e quello salato dell’altra che crea tutta la magia di questo dolce, tanto semplice, quanto stuzzicante.
300 ml di latte
1 cucchiaio di zucchero
5 g di gelatina
4 cucchiaini di salsa di soia
2 cucchiai di zucchero
1 cucchiaino di amido
Immergi la gelatina nell’acqua e fai riscaldare latte e zucchero in una padella a fuoco basso. Aggiungi quindi la gelatina e scaldala fino a farla sciogliere. Successivamente versa il composto negli stampi di crema al caramello, fai raffreddare a temperatura ambiente e poi conservali in frigorifero. Infine aggiungi zucchero, miele, amido e un cucchiaio d’acqua alla salsa di soia. Una volta che i budini si sono induriti, servili ricoprendoli con la salsa.
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